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BIOPAV DRAIN STONE CARPET - REALIZZA PAVIMENTI DRENANTI CON GHIAIA STABILIZZATA - Sasso Resina

pavimentazione drenante a Base di resine epossidiche  atossiche 

Un tappeto in pietra e resina epossidica  è il pavimento ideale per la tua casa e offre un’ottima alternativa ai pavimenti tradizionali. È realizzato con granuli di varie dimensioni di pietra naturale, marmo, vetro o granito, impastati con resina epossidica che funge da collante tenace e resistente.
Il sistema di resina epossidica è un prodotto di fascia alta, di qualità assoluta, e permette di realizzare il tuo rivestimento per pavimenti in modo rapido e semplice.
Generalmente il sistema epossidico (resina + il suo indurente) è usato a circa il 6% sul peso dei granuli.
L’impasto viene fatto facilmente con una classica betoniera, versando i granuli asciutti e depolverati, versando la miscela resina+indurente durante la rotazione e lasciando girare la massa per pochi minuti.
La stesura viene effettuata con classica attrezzatura come spatole in acciaio a lama liscia e profili a spessore controllato così da ottenere lo spessore desiderato.
Dopo 24 ore si procede all’applicazione della finitura poliuretanica ad alta resistenza BIOPAV FINISH EXT OPACO.
Il risultato è un tappeto continuo drenante dall’alto valore estetico, alta resistenza alla compressione, alta capacità di dilatare o contrarre anche a repentini cambi di temperatura.
Camminare su un pavimento simile permette una piacevole sensazione di camminata anche a piedi, “una camminata simile ad un massaggio”.
Anche se drenante, quindi ricco di pori, grazie al rivestimento che resina e finitura realizzano attorno ad ogni granulo, la pavimentazione è facilmente pulibile.
Tali polimeri conferiscono al tappeto anche elevate doti di fono assorbenza: un notevole vantaggio per il tuo riposo notturno anche quando in esterno, sulla pavimentazione, si muovono i veicoli.
Gli spessori tipici che si realizzano sono
– 1 cm su superficie non carrabili,
– 1,5 cm (con eccezioni a 2 cm) su superficie carrabili.

PAVIMENTAZIONE DRENANTE ECOSOSTENIBILE

Vantaggi di una pavimentazione drenante a Base di resine atossiche 

Perché decidere di realizzare una pavimentazione drenante ecosostenibile anziché, per esempio una pavimentazione bituminosa in asfalto? Vi è più di una motivazione che spinge un committente a fare questa scelta. Oggi chiariremo alcuni aspetti che non sono noti al pubblico più vasto, e poco anche ai tecnici delle strutture pubbliche o private.

La nascita di pavimenti drenanti per motivazioni idrogeologiche ed idrauliche: il concetto di invarianza idraulica

Le variazioni climatiche degli ultimi decenni hanno portato fra le varie conseguenze ad un incremento degli acquazzoni in termini di frequenza e di portata d’acqua. Sovente si sente dire dai media che “in poche ore una precipitazione ha portato un volume d’acqua pari a quello che solitamente cade nell’arco di uno o più mesi”. Tali incrementi di precipitazione in concomitanza dell’urbanizzazione di sempre più vaste aree agricole o comunque di terreni incolti in molti casi hanno reso insufficienti le opere esistenti per il deflusso delle acque superficiali.

TE LO SPIEGA PROCHIMA

Dopo ormai più di 50 anni di attività conosciamo le problematiche più comuni e le domande più frequenti e questa pagina è nata con l’intento di dirimerle il più possibile, con descrizioni, grafici e video esplicativi.

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Casco gigante di Valentino Rossi VR46 - Pesaro

Dalla collaborazione con un nostro affezionato cliente e Amico Riccardo Sivelli www.extralab.info e il Comune di Pesaro è Nato il Casco Gigante VR46 in onore di Valentino Rossi.
Realizzato in vetroresina è Lungo 6 metri, largo 4 e alto 3 per 400 kg di peso, è un omaggio alla  carriera di Valentino Rossi, un’opera da record per l’uomo dei record; pensata anche per rafforzare il ‘pellegrinaggio’ tra Pesaro e Tavullia dei suoi tifosi”.

Realizzato prima con plastiche stampate in 3D poi ricoperte con tessuti di vetro e resine epossidiche fornite da Prochima.

Materiali utilizzati 

Resina epossidica  E-228 

Adatta per la stratificazione trasparente con tessuti, alte resistenze meccaniche, alta rigidità, caratterizzata dalla resistenza chimica agli idrocarburi. e con particolari resistenze al calore 

Tessuto biassiale 600 gr 
Tessuto di rinforzo ad elevate prestazioni, con appretto universale per resine poliesteri, epossidiche e vinilestere; particolarmente indicati per costruzioni in composito nel settore nautica. Nei multiassiali le fibre non sono intrecciate ma bensì adagiate in strati sovrapposti con diverse orientazioni e trapuntate con un sottile filato poliestere che le trattiene.

Microsfere Fenocel 

Utilizzato per aumentare il volume e ridurre il peso degli impasti. Si ottengono compound estremamente leggeri, molto scorrevoli e facili da carteggiare.

duraloid AL 

SMALTO EPOSSIDICO BICOMPONENTE, VETRIFICANTE LUCIDO,

COME È FATTO

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Te lo spiega Prochima

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Progetti

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Prodotti per calchi e stampi Roma telrfono : 06 94803445----------------- resine Roma Produzione

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06 3217870  

Prochima numero telefono Roma

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MODI D'SUO

Oltre che per la loro natura o per settori specifici i nostri prodotti si possono dividere anche per il modo in cui si usano e questo prima mette in contrapposizione prodotti che possono avere lo stesso TIPO DI UTILIZZO ma che hanno natura diversa (gelcoat, finiture, gomme siliconiche ecc ecc) poi mettono in luce caratteristiche “speciali” come l’alimetarità, l’atossicità, l’essere ignifughe ecc ecc.
In questa pagina abbiamo creato queste divisioni per poi formare delle pagine specifiche dove approfondire il tema e riuscire a confrontare i vari prodotti.

TIPO DI UTILIZZO

UTILIZZI SPECIALI

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KIT COSPLAY PER AUTOCOSTRUIRSI MASCHERE E ARMATURE DA COSPLAY

CALCHI E STAMPI ELASTICI SPECIFICI PER IL CONTATTO CON LA PELLE (CON CERTIFICAZIONE DI ATOSSCITA')

PRODOTTI PER EFFETTI SPECIALI E TRUCCO PROSTETICO

In questa sezione del sito raccogliamo una selezione di prodotti professionali utilizzati dai truccatori prostetici di tutto il mondo per realizzare applicazioni prostetiche, effetti speciali ed effetti cosmetici avanzati (speciali make-up effects) in ambito televisivo, cinematografico o teatrale.

PRODOTTI PER EFFETTI SPECIALI E TRUCCO PROSTETICO

Gel per protesi gomma siliconica di poliaddizione per protesi e stampi Lattice per Protesi – Tagli e Ferite – Protesi Lattice, Nasi,

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NEVE E GHIACCIO

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FINTA ROCCIA E INDURIMENTO DEL POLISTIROLO

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Come si usa la resina epossidica trasparente

Come si dosa la resina E-30 effetto acqua?

Essendo un bicomponente, avete a disposizione 2 flaconi , uno contenente la resina “A” e l’altro l’indurente “B”.
Equipaggiarsi di una bilancia elettronica per pesare i grammi e un contenitore dove riunire i liquidi.
Mettete la quantità di A che pensate vi serva, cercando di avere una cifra tonda in grammi (es. 100g) , questo renderà più facile il conto di quanto indurente aggiungere.
Ogni prodotto indica sul flacone di B (o anche su entrambi) il rapporto di impiego .
Facciamo un esempio con 100A : 60 Si moltiplicano i grammi di A precedentemente pesati (100g) si moltiplicano per 60 e poi si dividono per 100, per ottenere di grami di B da aggiungere.

Esempio Pratico (rapporto 100:60)
40g componente A, quanto componente B devo aggiungere?
Soluzione à 40/100 = 0,40 à 0,40×60= 24.
Cioè 24g di B

QUESTE DOSI SONO CONSOLIDATE E TESTATE DA 30 ANNI DI PRODUZIONE DELLA E-30

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Ma come si prepara la resina in modo corretto?

Una volta dosata accuratamente, ( AL GRAMMO) la resina va mescolata in maniera regolare in senso orario e antiorario per almeno 6 minuti.
Questa parte è fondamentale perche indurisca correttamente, e quindi non resterà morbida o opaca in alcune parti.

QUANTO DIVENTA “DURA” LA RESINA? ( polimerizzazione )

  1. Prima fase indurimento apparente
    Il grado di durezza dipende dalla scelta dei vari tipii di formule che prochima offre , dal tempo di maturazione e dalla temperatura di catalisi, minimo 20 C
  2. Indurimento completo
    La resistenza meccanica della resina continua ad aumentare fino a 7 giorni dopo l’applicazione.
    Quindi dopo 24h ore potrà sembrare ancora morbida, ma nei giorni seguenti continuerà ad indurirsi fino a diventare come una polimero a rigido (diciamo “simil-plexiglass”,o metacrilato per avere un paragone )

In quanto si solidifica la resina epossidica? Si può accelerare il processo di indurimento?

Anche in questo caso dipende dalla formulazione e dalla temperatura.
Ad ogni modo essendo un polimero “TERMO-INDURENTE”, più si espone al calore e più veloce è la catalisi.
Potete richiedere acceleranti incolori a Prochima.
Come regola generale, ogni 10°C in più , il tempo di catalisi diminuisce della metà.

Esempio
– 20° circa 3h00’
– 30°circa 1h30’
– 40°circa 0h45’

Per accelerare la catalisi quindi è sufficiente tenere la colata vicino ad una fonte di calore (anche un semplice termosifone). Attenzione però a non riscaldare delle colate superiori ad 1 cm di spessore. Infatti la resina potrebbe riscaldarsi troppo per via dell’effetto massa (che trovate spiegato nella guida).

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Che cos'è l'effetto della “MASSA”?

Questo termine si una per descrive il fenomeno di esotermia (cioè rilascio di calore) che si presenta quando si cola la resina in alti spessori (maggiori di 1 cm). Infatti le molecole di A, legandosi con le molecole di B, rilasciano calore, che viene subito disperso in caso di spessori minimi. Quando invece lo spessore della colata è più alto di 1 cm, il calore viene dissipato più lentamente quindi la colata inizia a riscaldarsi.
Questo riscaldamento accelera ulteriormente la reazione , che fa si che la temperatura si alzi ancora di più. Per questo motivo bisogna evitare di colare troppa resina tutta in una volta, onde evitare che “bruci” (creando crepe, ritiri, ingiallimenti e bolle).

Ma la resina ingiallisce?

No, ad oggi Prochima può finalmente dopo 60 anni di ricerca e conoscenza garantire resine epossidiche non ingiallenti, soprattutto le ultime formule 2018 senza anello aromatico che è la principale causa di ingiallimento.

Come eliminare opacità superficiali o piccole increspature formatesi appena solidificata?

Queste opacità superficiali (soprattutto nella stagione fredda) sono il risultato dell’effetto dell’umidità ambientale, che crea una patina sulla superfice della colata (CARBONATAZIONE).
All’inizio non si nota, ma appena solidificata, possono vedersi aloni opachi ed addirittura una pellicola increspata, in alcuni punti.
Per evitare questo fenomeno ci sono diverse strategie:

  1. Lavorare in ambiente a bassa umidità (deumidificato) o riscaldato, PER EVITARE IL FENOMENO DELLA CARBONATAZIONE.
  2. Riscaldare i 2 componenti prima di colarli (per esempio tenendoli sopra un termosifone). Infatti la resina (in base alla quantità preparata, per via dell’effetto “massa”) può necessitare di qualche decina di minuti prima di scaldarsi. Andrebbe controllato ogni 5 minuti e non appena raggiunge i 40°C (quando cioè è più calda della nostra mano), può essere applicata. In questo modo una parte delle molecole ha già reagito ed è quindi meno vulnerabile all’umidità ambientale. Attenzione però a non aspettare troppo tempo prima di colare, altrimenti rischiate che si solidifichi nel contenitore!
  3. Sarebbe buona norma non applicare quando piove (dato che l’umidità ambientale aumenta.
  4. Non applicare su supporti che contengono ancora umidità come, ad esempio, cemento fresco o legna non essiccata o altri materiali umidi.

Come si lucida la resina?

Esistono diversi metodi. Molto dipende dalle dimensioni e dalla regolarità della superficie che si deve lucidare.
Più una superficie è grande (oppure irregolare, come ad esempio un gioiello od una miniatura) e più conviene utilizzare una vernice spray. L’ideale è lo spray poliuretanico trasparente che si usa per la laccatura dei mobili.
Se non fosse disponibile (come ripiego di facile reperibilità) si può usare lo spray acrilico trasparente che si trova dal ferramenta.
Ad ogni modo almeno 2-3 mani intervallate da un ora spray sono necessarie per avere una buona finitura.
Il metodo che sicuramente garantisce il migliore effetto estetico è la lucidatura manuale con carta abrasiva (fino a grana 1500) e poi concludere con il classico “polish” (cioè la pasta lucidante) che si usa per lucidare la plastica dei fanali dell’auto. Questa tecnica però richiede esperienza ed una lucidatrice orbitale, altrimenti rimarranno sempre graffi ed irregolarità. Consigliato solo ai professionisti con adeguato equipaggiamento, e per oggetti non troppo grandi ed abbastanza regolari.

Altro prodotto molto valido FINISH EA W
DISPONIBILE OPACO O LUCIDO applicabile a spruzzo o pennello.

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Effetto Glassatura

Un altro metodo è applicare con un pennello (o per colata) una finitura di resina epossidica (dopo aver levigato fino alla grana 400).
Il consiglio è aspettare che la resina diventi più viscosa (lasciando riposare nel contenitore dopo averla preparata) e quindi raggiunga una consistenza più vicina al “miele”. A quel punto si può iniziare ad applicarla con un pennello (oppure per colata, se si vuole ottenere un effetto a specchio).

Disponibile un prodotto già pronto per questo effetto

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Come si eliminano le bolle d’aria dalle colate di resina?

Nonostante sia necessario, per eliminare le bolle al 100% sono necessari de-gassificatori, ci sono alcuni trucchi che possono aiutarci a ridurre al massimo la presenza delle bolle nella creazione.

  1. Mescolare la resina per un tempo più lungo ma in maniera più delicata.
  2. Quando si cola la resina, cercare di non farla precipitare dall’alto , ma colarla sempre più vicino alla superficie possibile.
  3. Una volta mescolata la resina lasciarla risposare qualche minuto, per far risalire le bolle d’aria.
  4. Una volta colata, passare una fonte di calore (pistola termica o fiamma , o phoon) per far scoppiare le bolle in superficie.

Con cosa si può colorare la resina?

In pratica con qualsiasi cosa.
Incluse polveri, terre, pigmenti metallici. Finchè i coloranti sono “secchi” privi di acqua (esempio polveri o sabbia) non ci sono problemi (purché siano perfettamente asciutti).
Quando invece si vogliono aggiungere colori in pasta o liquidi, bisogna verificare che siano compatibili con le resine epossidiche.

Vernice Uso Alimentare: 10 migliori di aprile 2024 certificate HACCP

Pitture certificate HACCP – Vernici e prodotti che rispettano la direttive HACCP
 
Produzione dal 1965

Vernice per vino – oli – alcolici – superalcolici – latticini
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Duraloid AL dal 1965

Vernice epossidica rossa bicomponente rispondente alla NUOVA NORMATIVA 2018
Questo tipo di vernice è vetrificante epossidico omologato per contatto alimentare , atossico dopo indurimento, dotato di elevata resistenza chimica e idoneo a venire a contatto con prodotti alimentari senza alterarne le caratteristiche, omologato con le nuove normative 2018.

Utilizzabile per la protezione interna di serbatoi in cemento o in acciaio, torchi, pigiatrici, pigiadiraspatrici, per sostanze alimentari, quali: vino, olio, birra, acqua potabile, mangimi, ecc.

  • Resa: 2 m² circa per confezione
  • Applicazione: pennello – rullo – spruzzo
  • Rapporto di catalisi: 4 : 1 ( variabile)
  • Diluente: pronto all’uso (eventualmente 2/3% alcool etilico ND)
  • Pot-life: 45 minuti a 20°C
  • Spessore consigliato: 1 mm (ottenibili con 1 o 2 mani)
  • Essiccazione ad aria: 24 ore
  • Pulizia attrezzi: diluente nitro – epox
  • Supporto: acciaio – cemento – legno

Se sei una cantina o un vinificatore o professionista del settore puoi ottenere un prezzo scontato

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